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Cos’è la cessione del quinto dello stipendio?
Se non ne avete mai sentito parlare e vi state chiedendo cos’è la cessione del quinto, proviamo a fare chiarezza. La cessione del quinto (CQS) è una forma di prestito basata sul tuo stipendio che ha visto una sempre crescente richiesta in Italia. Sia nel 2019 che nel 2018 le richieste e i prestiti in forma di CQS hanno registrato una crescita rispettivamente del 9% e 7% per un totale di circa 7 miliardi nel 2019.
Ma come funziona la cessione del quinto del tuo stipendio?
La cessione del quinto dello stipendio è un prestito personale che deve il suo successo al fatto che non richiede specifiche garanzie, né immobiliari né patrimoniali, ma basta a titolo di garanzia la propria busta paga. Infatti, al momento della richiesta del prestito viene chiesto il nome della azienda e almeno una busta paga.
Nel caso di un pensionato verrà richiesto il cedolino della pensione, di questo ne parliamo in modo più approfondito nell’articolo cessione del quinto della pensione.
La banca o la finanziaria una volta ricevuti questi documenti, insieme a documento di identità e codice fiscale, procede alle verifiche del caso e poi eroga il prestito.
Le caratteristiche della CQS sono che:
- La rata di rimborso del prestito potrà essere al massimo di 1/5 del proprio stipendio o pensione, da qui il nome
- Il rimborso della rata viene trattenuta direttamente in busta paga, quindi post richiesta di prestito la banca informa il datore di lavoro che procede ad eseguire la richiesta
- la durata massima del prestito è di 120 rate, 10 anni

Da un punto di vista ancora più pratico, vedersi erogato un prestito in forma di CQS può avvenire online o tramite agente. Online, è una pratica ancora poco diffusa ma alcune banche e finanziarie hanno dei processi molto intuitivi e ben fatti: Banca Progetto, Prestitalia e Young Credit su tutte.
Per quanto riguardo gli agenti è possibile recarsi in una filiale oppure chiedere un preventivo online, dopo il quale si viene ricontattati da un agente che illustra la proposta al telefono senza impegno. Poi, tutto può avvenire per mail, con passaggio in filiale o visita a domicilio dell’agente.

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Requisiti e stipendio minimo per la cessione del quinto
I requisiti sono quindi molto semplici:
- Essere titolari di un contratto a tempo indeterminato
- Fornire una documentazione che attesti la propria posizione lavorativa: busta paga, TFR, codice fiscale
Tra i requisiti quindi non figura la necessità di uno stipendio minimo, né tanto meno quello di avere un numero minimo di anni di lavoro all’interno della propria azienda.
Cessione del quinto dipendenti
Nel caso di dipendenti è possibile accedervi sia che si tratti di dipendenti pubblici che privati. Generalmente le banche accettano entrambi ma tendono ad applicare condizioni migliori per i dipendenti pubblici. Questo perché, il dipendente pubblico può contare su un datore di lavoro estremamente affidabile: lo Stato Italiano.
In ogni caso, anche i dipendenti privati non faticano a vedersi erogare il prestito. A differenza del dipendente pubblico, nella loro pratica verrà valutata anche l’affidabilità del datore di lavoro e le aziende con più di 16 dipendenti non faticano ad essere approvate.
Obblighi del datore di lavoro
E’ chiaro che nel caso di cessione del quinto il datore di lavoro sia parte del processo, infatti oltre ad essere informato dalla banca o finanziaria dovrà anche fornire il certificato di stipendio, un modulo contenente informazioni su:
- Busta paga
- Situazione sul TFR
- Trattenute previdenziali e assistenziali
- Rischi su possibile termine della relazione di lavoro
Una volta ottenuto il certificato di stipendio dal proprio datore di lavoro, il dipendente potrà girarlo alla banca o finanziaria a testimonianza della propria posizione.
In ogni caso, è importante sottolineare che il datore di lavoro non è intitolato a decidere se il proprio dipendente possa o meno ricevere il prestito di cessione del quinto. Infatti, non può vincolare o limitare l’erogazione. Il datore di lavoro non può opporsi alla richiesta e, anzi, è obbligato a garantire il pagamento corretto della rata per tutto il periodo necessario.

Rinnovo del quinto dello stipendio
La legge prevede che è possibile il rinnovo o rinegoziazione del quinto dello stipendio quando è già stato rimborsato almeno il 40% del prestito richiesto. Questo vuol dire che devono essere state pagate almeno i ⅖ delle rate dovute.
Se il prestito è a meno di 5 anni, viene inoltre specificato, che potrà essere rinnovato anche prima del 40% del rimborso, a patto che il rinnovo abbia durata decennale. Quindi la nuova richiesta dovrà essere di 120 rate.
Spesso si fa confusione tra rinnovo e rinegoziazione ma in realtà si tratta della stessa richiesta. Infatti, quando si procede al rinnovo chiaramente si potranno andare a richiedere e trattare delle nuove condizioni al proprio consulente o comunque alla banca o finanziaria di riferimento.
Rimborso anticipato
E’ possibile procedere all’estinzione anticipata della cessione del quinto in qualsiasi momento. Per farlo conviene, ma non è obbligatorio, dare comunicazione esplicita. Cosa succede in caso di rimborso anticipato:
- Se prevista da contratto, c’è una penale di estinzione, al massimo dell’1% da pagare
- Possono essere recuperate le commissione bancarie, se previsto dal contratto
- L’ assicurazione stipulata al momento della sottoscrizione e valida per tutto il periodo, viene rimborsata per la parte non goduta
Doppia cessione del quinto dello stipendio
Ci sono poi casi di richieste di delega di pagamento o doppia cessione dello stipendio. In questo caso, sarà fondamentale andare a vedere quanto accumulato dal dipendente sul proprio TFR. Infatti trattandosi di una richiesta di liquidità particolarmente elevate, sono necessarie garanzie ulteriori. Altra differenza con la formula classica è che, in questo caso, il datore di lavoro potrà opporsi alla richiesta di doppia cessione.

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