Se hai contratto un prestito tramite cessione del quinto e per un motivo o l’altro c’è’ stato una cessazione del rapporto di lavoro può accadere che sorgano problemi nel ripagare le rate della cessione del quinto.
Infatti, se hai deciso di dimetterti e di cambiare lavoro, oppure hai subito un licenziamento dovuto al fallimento dell’azienda in cui lavoravi, o ti sei volontariamente licenziato, ti ritrovi le rate del prestito da pagare e nessuna busta paga per farlo.
Indice
Cessione del quinto in caso di licenziamento
Le problematiche più complesse riguardanti la cessione del quinto se si perde il lavoro si riscontrano quando il lavoratore-debitore non ha più uno stipendio utile per il pagamento delle rate, a seguito di
- Licenziamento per giusta causa
- Dimissioni spontanee e licenziamento volontario
- Licenziamento per fallimento aziendale

La tipologia di licenziamento condiziona la modalità di rimborso delle rate. Queste saranno coperte attraverso una delle due opzioni del prestito che verranno coperte mediante:
- Assicurazione contro i rischi di impiego in caso di licenziamento per fallimento aziendale
- Trattenuta sulla Tfr nel caso di licenziamento per giusta causa, licenziamento volontario e dimissioni spontanee

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Quando un’azienda è in crisi o sull’orlo del fallimento, i suoi dipendenti si ritrovano a fare i conti con licenziamenti imprevisti ed estremamente gravosi. Possibilmente tra quei dipendenti c’eri anche tu e da poco avevi richiesto la cessione del quinto.
In questo caso il lavoratore non deve allarmarsi perché :
- se l’azienda in fallimento licenzia il dipendente, il debito verrà saldato dall’assicurazione compresa nel contratto di cessione del quinto e che copre le rate in casi di licenziamento in seguito al fallimento di un’azienda
Si tratta infatti della copertura assicurativa contro i rischi di impiego, regolamentata dall’art. 54 del D.P.R. n. 180/1950 e sottoscritta al momento della richiesta di cessione del quinto con la tua banca.
Nel caso in cui il licenziamento sia avvenuto per giusta causa, ovvero per sanzione disciplinare dovuto al comportamento del dipendente
- l’assicurazione non è tenuta a coprire il rimborso
il datore di lavoro estinguerà il prestito con un versamento finale trattenendo la somma dovuta dal Tfr del dipendente.

Se il Tfr risulta però inferiore al debito residuo il lavoratore resta comunque:
- obbligato a versare al creditore la rimanenza
- dovrà concordare un piano di rientro del debito con l’istituto di credito a meno che non venga assunto da un nuovo datore di lavoro e paghi la rimanenza con la busta paga.
Cessione del quinto in caso di dimissioni
Nel caso in cui decidi di dare le dimissioni o di licenziarti, e ti ritrovi a fare i conti con la disoccupazione, il Tfr percepito farà da garanzia sulla parte di finanziamento da restituire. Infatti il trattamento di fine rapporto o Tfr è la somma maturata dal lavoratore annualmente e che viene retribuita al momento della cessazione del contratto lavorativo.
Le rate della cessione del quinto in caso di dimissioni o licenziamento volontario saranno ripagate dalla ditta per cui lavori che
- cederà tutto o parte del tuo Tfr maturato
Se il Tfr risulta inferiore al debito residuo, l’ex dipendente resta comunque obbligato a versare al creditore la somma rimanente e dovrà:
- concordare un piano di rientro del debito con l’istituto di credito, nel caso in cui il soggetto non abbia trovato una nuova occupazione e quindi una nuova busta paga. In questo caso se non si raggiunge un compromesso per saldare il debito, si parlerà di insolvenza e il soggetto verrà segnalato come cattivo pagatore.
- comunicare all’istituto di credito i dati del nuovo contratto lavorativo, nel caso venga assunto da un nuovo datore di lavoro e possa rimborsare la cifra rimanente con la nuova busta paga.
Cessione del quinto se cambio lavoro

Se invece decido di dimettermi o di licenziarmi volontariamente in vista di un impiego migliore e certo, le rate della cessione del quinto se cambio lavoro verranno
- detratte automaticamente dalla nuova busta paga, se la banca accetta il nuovo datore di lavoro come idoneo
- pagate direttamente dal lavoratore mediante il proprio stipendio, se la banca ritiene non idoneo il nuovo datore di lavoro, in mancanza di garanzie soddisfacenti
Cessione del quinto notifica al nuovo datore di lavoro
In presenza di un nuovo impiego, spetta al lavoratore comunicare all’istituto di credito i dati del nuovo contratto lavorativo, di modo che la banca possa successivamente
- mettersi in contatto col nuovo datore di lavoro
- attivare tutte le procedure necessarie per l’addebito sulla nuova busta paga
Il lavoratore che si pone la questione della cessione del quinto e notifica al nuovo datore di lavoro, dovrà immediatamente comunicare alla banca o all’istituto creditore
- il licenziamento precedentemente avvenuto
- i dati del nuovo contratto lavorativo
Cessione del quinto obblighi datore di lavoro

Dal momento che il prestito di cessione del quinto è un diritto del lavoratore dipendente, il datore di lavoro non può rifiutare il contratto, ma presenta degli obblighi da rispettare, quali:
- Rilasciare il Certificato di Stipendio
- Trattenere la rata dalla Busta Paga
- Versare la rata alla Banca
- Trattenere le somme maturate in caso di dimissioni o licenziamento
L’argomento è ampio e articolato, dunque se hai necessità di approfondire autonomamente la cessione del quinto e gli obblighi del datore di lavoro consulta la normativa vigente che la regola (Legge 180/50 e Finanziaria 2005).