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Sospensione Cessione del Quinto dello stipendio

La Cessione del Quinto dello stipendio è un prestito personale richiedibile sia dai dipendenti pubblici che privati. Prevede infatti l’erogazione di un finanziamento della durata massima complessiva di 120 mesi da rimborsare in rate fisse non superiori a un quinto del proprio stipendio.

La garanzia per ottenere il prestito è percepire dunque una busta paga.

Di conseguenza quando un lavoratore viene licenziato, oppure l’azienda opera la cassa integrazione o per qualunque motivazione il lavoratore si vede ridotta la busta paga, la sospensione della Cessione del Quinto dello stipendio attutirebbe momentaneamente le difficoltà economiche.

Le rate della Cessione del Quinto possono essere momentaneamente sospese quando la riduzione dello stipendio del lavoratore è superiore al 50%.

In altre situazioni è possibile richiedere invece la riduzione della rata, ricalcolando un piano di ammortamento consono all’importo della nuova busta paga.

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La legge italiana prevede la sospensione delle rate della cessione del quinto quando:

  • La riduzione dello stipendio è superiore al 50% dello stesso, per evitare al lavoratore di incorrere in condizioni di vita al di sotto della soglia minima di sopravvivenza.

Rientra in questa casistica, per esempio, la condizione delle donne lavoratrici in maternità, quando a seguito del congedo obbligatorio di cinque mesi e retribuito all’80% dall’INPS, decidono di mettersi in successivi congedi facoltativi. Tali periodi non obbligatori, saranno retribuiti i primi sei mesi dall’INPS al 30% dello stipendio e successivamente non retribuiti. Di conseguenza si potrà richiedere la sospensione della rata poiché lo stipendio è stato ridotto del 70%.

Si tratta ad ogni modo di una sospensione momentanea del pagamento (in vista di un nuovo impiego futuro), in quanto la durata del prestito verrà prolungata e gli interessi maturati ugualmente. Nel caso di sospensione delle rate, l’assicurazione sottoscritta al momento della richiesta di Cessione del Quinto, si sostituisce al cliente diventando momentaneamente il debitore.

È inoltre possibile richiedere una riduzione della rata di Cessione del Quinto qualora

  • Il lavoratore subisse una diminuzione dello stipendio di un terzo (pari al 33%).

In queste condizioni l’art.35 del DPR 180/1950 assicura al debitore la possibilità di ridurre le rate ricalcolando un nuovo piano di ammortamento, in modo tale che l’ammontare della rata non superi un quinto del nuovo stipendio.

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Sospensione cessione del quinto 2020

Per aiutare le famiglie e i lavoratori a superare l’emergenza sanitaria da Covid 19, la Moratoria Assofin COVID 19 per il credito ai consumatori, consente la sospensione della Cessione del Quinto 2020 se la temporanea difficoltà è dovuta a:

  • Cessazione del rapporto di lavoro subordinato
  • Cessazione dei rapporti di lavoro “atipici”
  • Sospensione o riduzione dell’orario di lavoro per un periodo di almeno 30 giorni (Cassa Integrazione o altri ammortizzatori sociali)
  • Se i lavoratori autonomi o liberi professionisti hanno registrato nel trimestre successivo al 21 febbraio 2020 una riduzione del fatturato superiore al 33% rispetto al fatturato dell’ultimo trimestre del 2019.
  • Gli eredi che presentino le caratteristiche dianzi elencate di soggetti deceduti che avessero stipulato contratti non assistiti da polizza di protezione del credito che preveda il pagamento di un indennizzo pari al capitale residuo.

La Moratoria Assofin COVID 19 è consultabile qui.

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Come sospendere la cessione del quinto

Se vuoi sapere come sospendere la Cessione del Quinto, sappi che è necessario presentare la richiesta di sospensione delle rate alla propria finanziaria o banca. 

Essa verrà primariamente valutata e se soddisfa i requisiti accettata successivamente.

Sospensione cessione del quinto per cassa integrazione

Nel caso in cui il lavoratore si ritrovi in cassa integrazione, la retribuzione lavorativa è a carico dello stato. Infatti, sarà proprio l’INPS a versare ad ogni dipendente un’indennità pari all’80% dello stipendio.

In questa circostanza non è possibile richiedere la sospensione della cessione del quinto per cassa integrazione.

Infatti, essendo in presenza di una “retribuzione”, ridotta soltanto al 20%, la Cessione del Quinto continua ad essere operativa.

È anche vero che per molti lavoratori, la cassa integrazione significa la perdita di alcune componenti importanti dello stipendio derivanti per esempio da straordinari o indennità di funzione. 

Quindi la cassa integrazione in realtà ridurrebbe lo stipendio anche al 40%. In queste circostanze invece, il lavoratore ha il diritto al ricalcolo della rata e alla elaborazione di un nuovo piano di ammortamento secondo l’art.35 del DPR 180/1950.

Cessione del quinto e sospensione cautelare

In situazioni di particolare rilevanza e gravità connessi alla violazione degli obblighi del lavoratore, il datore di lavoro può disporre nei suoi confronti la sospensione cautelare. 

Si tratta di una momentanea sospensione dal lavoro in cui al dipendente, seppur allontanato dall’azienda, viene garantita la retribuzione per la durata necessaria alle indagini sul caso.

In tal modo percependo ancora una busta paga la Cessione del Quinto nonostante la sospensione cautelare continuerà ad operare..